Bradbury Ray, Fahrenheit 451

Book Cover: Bradbury Ray, Fahrenheit 451

Fahrenheit 451 si inserisce nel filone dei romanzi distopici, nei quali la realtà si mescola alla fantascienza per dar luogo ad un'ambientazione surreale e grottesca ma che trova, nella realtà sociale e politica contemporanea al libro, un suo punto di partenza ben radicato e ipotizza, estremizzandolo, un temuto punto di arrivo.

451°F è la temperatura di autoignizione della carta, simbolicamente stampato sull'elmetto di Guy Montag e dei suoi colleghi. Essi sono infatti pompieri, ma il loro ruolo è quello di appiccare incendi anziché spegnerli, bruciando in particolare i libri, considerati illegali perché portatori di brutti pensieri, stimolatori di riflessioni personali e quindi potenzialmente generatori di dubbio, incertezza e confusione.

Più facile, per la società e soprattutto per chi la governa, imbottire i cervelli di poche e semplici istruzioni, proiettando sulle pareti delle case, attraverso dei maxi schermi, immagini banali che condizionano e atrofizzano il pensiero.

Ma la natura umana di alcuni mal si adatta a manipolazioni di questo tipo e c'è sempre qualche anima sovversiva che tenta di conservare la memoria scritta, che continua a pensare con la testa propria e soffre del divieto di alimentare la propria vita di conoscenza e di poesia, restando come un focolaio acceso che i duri metodi repressivi non riescono a spegnere del tutto.

E così anche Montag, complice Clarisse, una vicina di casa un po' particolare e Faber, ex professore conosciuto per caso, scopre il fascino dei libri e ne rimane abbagliato fino a mettere in discussione tutta la sua quotidianità e a repentaglio la sua stessa vita, nell'impossibilità ormai di tornare indietro.

"Offri al popolo gare che si possono vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, il nome delle capitali dei vari Stati dell'Unione, la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di "fatti" al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri d'essere "veramente ben informati". Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possono pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza".

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